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Come ogni anno a Pentecoste gli esploratori di tutto il Cantone dei Grigioni si riuniscono per tre giorni all’insegna dello scautismo.

 

Con i ragazzi dell’APE ci siamo dati appuntamento di buon ora, e alle otto di sabato mattina eravamo già pronti per salire sul trenino rosso alla volta di Schiers.

 

Dopo un lungo viaggio di più di tre ore siamo giunti a destinazione sotto un sole splendente. Dei bus ci hanno trasportato fino al campo, uno in particolare era riservato ai partecipanti di madrelingua italiana, (difatti solo l’APE). Durante il tragitto siamo stati accompagnati da una registrazione in Italiano che riportava la spiegazione del tema del campeggio. Abbiamo così scoperto di essere ospiti nella fattoria del personaggio immaginario Chan Alles. Questo allegro contadino tuttofare ci ha accompagnato durante tutti e tre i giorni del campeggio.

 

Finalmente al campo ci siamo dedicati alla costruzione delle tende, questo però solo dopo aver divorato i nostri panini portati da casa. Quindi anche l’APE, come tutte le altre sezioni, si è recata alla cerimonia di apertura ufficiale. Dopo il grido cantonale che esprime amicizia e fratellanza, e l’alzata della bandiera siamo di nuovo liberi di dedicarci alle nostre attività. Presto è ora di cena: essendo un piatto facile e gradito a tutti non poteva mancare una ormai tradizionale spaghettata. Dopo cena siamo di nuovo convocati dagli organizzatori per alcuni giochi in compagnia. Le attività si protraggono fino all’imbrunire. Siamo quindi pronti per riunirci attorno al nostro amato fuoco di campo, e non manca l’occasione di consumare lo spuntino di mezzanotte.

 

Dopo una rigenerante dormita la domenica si comincia con la meditazione mattutina, sullo sfondo vengono suonati dei corni delle alpi, e immediatamente l’atmosfera diventa quasi magica. La giornata vede i ragazzi impegnati nelle varie sfide con le altre pattuglie, a difendere i colori dell’APE sono I Funghi, Li Marendi e i KungFu Esplo. Attorno alle tre siamo di nuovo al nostro campo, l’atmosfera è tutt’altro che calma, mentre i monitori esausti cercano di riprendersi, i ragazzi sembrano avere energie inesauribili e innescano fra loro una battaglia all’ultima goccia. Raccattano bottiglie, padelle e borracce che caricano d’acqua per poi rovesciarla addosso al primo malcapitato. Nessuno si preoccupa di essere bagnato come un pulcino, il sole continua a splendere alto, e le temperature sono decisamente estive. Da diversi anni il Pfila non era più stato allietato da un clima così mite.

 

Dopo cena è il momento della premiazione, fra vari giochi e teatrini viene elencata la classifica. Purtroppo gli esploratori non hanno eguagliato i Lupetti; le nostre pattuglie si piazzano al 21, 17 e 11esimo posto. Ma l’amaro in bocca è presto spazzato via dalla gioia che si crea quando si è assieme, di nuovo ci si riunisce attorno al nostro fuco di campo, un altro spuntino, e finalmente ci si infila nel sacco a pelo. Siamo già all’ultimo giorno, il tempo di smontare il campo e di partecipare alla cerimonia di chiusura ed è già ora di riprendere il treno verso casa. Nonostante la stanchezza, essendo il viaggio parte stessa dell’avventura, il morale è comunque alto, e fra un pisolino, una risata, una merenda siamo presto a Poschiavo. Stanchi, sporchi e affamanti, ma colmi di una felicità che solo queste avventure da scout possono regalare.

 

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